L’Italia è una Repubblica fondata sulla crisi. E per fortuna.
A 25 anni hai una buona scusa per scappare da quello per cui hai studiato e da ciò che hai sempre creduto fosse l’ideale per te e rinnovarti. Ricostruirti, per quel poco che avevi costruito.
Crisi come ripartenza. Crisi come scelta. Scelta incondizionata.
Quello che sembrava un futuro sicuro non lo è più. E da lì, da quel punto ci provi e investi su qualcosa su cui prima non avresti avuto il coraggio di investire, tanto alla fine la differenza tra posto sicuro e non, non esiste più.
E ti sembra quasi di essere più libero, di poter essere quello che volevi essere pur costandoti tanto.
Rischi e investi quando nessuno lo fa e magari anche controcorrente. Rischi e scegli, scegli e rinunci, faticando ad uscire dalla bolla del tutto e subito, dell’avere ogni cosa e del possiamo comprare tutto quando ci pare.
Crisi come opportunità di riscrivere strade e percorsi preconfezionati e di cambiare quello che non ci piace.
Crisi come sudore del lavoro di ricostruzione ma come soddisfazione di aver ricominciato a credere e di aver fatto parte delle persone che nel concreto hanno portato avanti la rivoluzione morale di oggi.
articolo di ITALIA B.
la vignetta di Italia B: http://zenpencils.com/comic/128-bill-watterson-a-cartoonists-advice/